questa area è un raccoglitore, di varie cose. Come una libreria ove ci sono vari titoli di varia natura, anche qua voglio inserire pensieri, magari pseudo poesie, riflessioni e commenti su notizie di attualità e quant'altro. insomma un luogo dove riporre cose senza ordine specifico.
04.Mar.2016
SONO UNA PECORA ZOPPA.
Sono una pecora zoppa
non ho le zampe e gli artigli di un Ghepardo
Sono una pecora zoppa
non ho le ali e gli occhi di un Aquila
Sono una pecora zoppa
non ho il ruggito e la forza di un Leone
Sono una pecora zoppa
non ho il veleno e la lingua biforcuta del Serpente
Sono una pecora zoppa.
Vincenzo Puccio.
Se si potessero ridurre gli attriti sarebbe una grande conquista.
Per vincere gli attriti c'è bisogno di energia che produca degli sforzi per vincere le forze di attrito e creare movimento.
Il corpo umano ha bisogno di energia per potersi muovere, le macchine hanno bisogno del carburante per potersi muovere, c'è bisogno della spinta dell'acqua o del vento o delle energia del sole o ancora l'uranio o del petrolio oppure del carbone per creare energia. Se si riducessero gli attriti l'energia necessaria per creare movimento si ridurrebbe a tutto vantaggio della creazione di nuova energia.
Ora ho una visione, un sogno, un sistema composto da più elementi che connessi tra loro e con l'aiuto del sole e del vento e di sistemi integrativi, magari respingimento magnetico si possa realizzare tale proponimento.
Lo so che il mondo è assuefatto al petrolio e che l'economia mondiale ruota attorno ad esso, e che potrebbe essere visto come un dramma, un sovvertimento, degli equilibri mondiali. Ma mai niente ha mai bloccato la prosecuzione della vita del genere umano, neanche le guerre ci sono riuscite. L'uomo si risolleva e con il suo ingegno crea nuovi modi, per poter vivere ed andare avanti.
Il nostro mondo è troppo malato, per non cercare una seria, inversione di tendenza, e forse è già tardi.
Sarebbe una vera rivoluzione copernicana, ma sì immagini che bello sarebbe se ogni famiglia ne avesse uno al quale poter attingere per il fabbisogno energetico. Anche qui: ogni famiglia? Magari all'inizio sarebbe solo per pochi; purtroppo, i "ricchi" ma poi in pochi decenni si potrebbe diffondere, a molti, e anche i paesi del terzo mondo ove ancora l'energia può essere ancora un lusso, potrebbe essere un grande traguardo.
Collegare l'auto durante la notte, fornire la abitazione per gli elettrodomestici, l'illuminazione, magari ideare un ulteriore strumento per poter distruggere o riciclare la spazzatura sempre alimentato da un generatore pulito.
Certo è giusto una visione, dietro ci sarebbe da coordinare degli studi specifici, studiare bene i materiali, che dovranno essere leggeri e resistenti. vincere, affinare le leggi della fisica. Ridurre i cinematismi, superfici di contatto al minimo, per ridurre gli attriti. Studi di aerodinamica, resa massima con la minima spinta del vento. Studi di magnetismo, che con un sistema di magneti, magari, realizzati anche da un minimo riciclo energetico, auto prodotto, possa creare anche esso delle spinte sulle pale per incrementare, la spinta. Realizzazione di superfici ad alto rendimento pannelli solari per incamerare ulteriore energia. una miriade di piccole cose, per spingersi un passo avanti. Oppure bisognerebbe inserirlo in un ambiente dove poter riprodurre le situazioni sullo spazio in assenza o ridurre la forza di gravità, oppure rimuovere l'aria all'interno di tale ambiente, in modo da ridurre al minimo gli attriti. Sarebbe una grande conquista. Per noi e per il nostro pianeta e i nostri figli.
Wudil Bridge.
Tra il 2007 e il 2011 ho lavorato ad un progetto nel nord della Nigeria, vicino la città di Kano. Dove già da molti chilometri, più a sud la foresta tropicale si dirada e diventa via via savana, e proseguendo verso nord diventa quasi deserto.
Lungo il tracciato della strada da realizzare vi era un vecchio ponte, una struttura in acciaio che attirò la mia attenzione.
Successivamente, con un poco di tempo andai a vedere da vicino questa struttura, scoprendo cose interessanti.
La cosa che mi sorprese di più furono delle targhette in acciaio stampate, fissate alle travi ai lati alle estremità del ponte. Tra le altre, portavano impressa la data di realizzazione, che risale al 1927. La mia mente, fece una corsa a ritroso nel tempo, immaginando una Nigeria, colonia inglese, di un periodo tra le 2 grandi guerre. Chi ha avuto la fortuna di vedere il film: " La mia Africa" capisce a cosa mi riferisco. E se qualche d'uno non non lo avesse visto lo consiglio vivamente, si riveleranno 2 ore spese bene.
Una terra lontana, antica e selvaggia, ma quando uno ci mette piede una volta, porta queste terre sempre nel cuore, è una cosa intima e personale, che non si può spiegare, penso che sia quel "mal d'Africa" del quale si sente parlare.
O cercato di fare delle ricerche, per avere notizie riguardo al ponte, ma non hanno portato a nessun risultato. Penso che in un tempo nel quale le strade erano completamente assenti. Per portare queste travi dall'Inghilterra, una volta attraversato, l'Oceano, magari con imbarcazioni più piccole, siano risaliti, lungo il fiume, Niger, per poi seguire il suo affluente Benue, verso est, e a sua volta, nel Wudil river fino a giungere nel punto in questione. Dove gli ingegneri Inglesi con la manodopera, locale, hanno realizzato, questa opera d'arte.
Tutti noi, guardandoci attorno, sia mo circondati, da decine centinaia di ponti, di diversi formati e diverse tecnologie costruttive, ma quello che rende particolare, questa costruzione, sono le particolari condizioni nelle quali è stato costruito.
Quasi totale assenza di macchinario, difficoltà di interagire, con popolazioni, indigene, diffidenti, che magari poco disposte, ad accettare, l'evoluzione dei tempi, e senza conoscere l'inglese, le malattie tropicali. ecc.
17 mar. 2016
Riguardo la questione Pantani.
Ancora dopo tanti anni si sente parlare di una questione, non chiara, da subito, e che resterà un grande mistero nel mondo dello sport e nella sua storia. Ho una buona memoria e pur non ricordando date precise ricordo tutta la vicenda e di seguito esporrò il mio pensiero.
Il ciclismo è uno di quegli sport veri, fatto di sudore, sudore e sudore. Forse per questo, piace alla gente, che esalta i campioni, di turno come dei semidei. Era il tempo di Pantani, Pantani si, Pantani no. Oggi in vetta al Mortirolo, domani a battagliare con il mondo intero, o quasi, per un valore di 0,00,3 di vhggfrito di turno. Sarei voluto essere li con lui, quella notte e parlargli, a mostrargli l'altra parte della medaglia. E che nonostante un brutto momento, quella che stava realizzando nella sua vita era una favola, che sarebbe entrata nella storia, e di dar spazio e prendere tempo, nuovi giorni di sole sarebbero sorti. E di non dare ascolto, a quella parte di comunicatori di massa, che oggi ti osannano, e domani ti mettono alla gogna, solo in funzione di dove tira il vento, perché hanno la capacità di far vedere una pecora, lupo, ed un lupo pecora.
Nel 1995 penso o forse 1996, sono andato a vedere un arrivo del giro d'Italia, alle Terme Luigiane nella terra in cui vivo. Mi piazzai al traguardo, e potei vedere gli ultimi 50 metri dopo una curva, quando arrivarono i primi che si contendevano la vittoria, uscirono dalla stessa, in piedi, spingendo sui pedali, è stato qualche cosa di inspiegabile un emozione unica. Sembravano dei cavalli, dorati, si, i cavalli, che trascinano la biga di Apollo. Fendevano l'aria come un fuscello di salice, facendo quel sibilo, che piace tanto ai bambini, quando lo scoprono. I loro corpi sembrava sviluppassero potenza, tanta quei KWa, che misurano matematicamente la potenza. E li confermai ancora una volta di più quello che era il mio pensiero, da sempre. Che a tutti questi ragazzi, vengono somministrate delle sostanze per migliorarne le performance, lontane dall'acqua e zucchero, o dal mangiare una semplice banana. Ora la differenza da un dopato o no, la fanno i regolamenti, questo si, questo no, e magari quello che oggi è proibito, domani sarà consentito, così è la vita tutta.
Ora si pensi, al mio esempio: al "mio" arrivo i corridori erano giunti dopo aver percorso circa 250 km, e si sono battagliati negli ultimi 50 m come se fossero saliti sulla bicicletta solo un chilometro più a valle. E il giorno prima? lo stesso! E il giorno dopo? Lo stesso! Un mese in Italia, così, dopo un mese così anche in Francia, e successivamente in Spagna. E tutte le altre gare "minori" della stagione. Insomma non ci vuole un gran cervello o essere medici dello sport per capire che c'è qualche cosa che non va, santo allenamento, preparazione, ma c'è qualche cosa che non va.
Quello che non va per me non sono questi ragazzi, che hanno sempre e solo pedalato, da quando erano bambini. Ma il sistema, che ingloba, tutto dentro di se incatenando e usando tutto, al fine del mero lucro, speculazione economica. Spazio solo per chi vince. Così se vinci, nell'olimpo, e se no non sei nessuno. Perché non trasformare il ciclismo in uno sport di squadra? Non come è oggi, ma un vero sport di squadra, come il basket ball o il calcio. Vince? Vince la squadra! Perde? Perde la squadra! E che il campione o campioni della squadra siano si punte di diamante, ma inserite in un contesto. Come Messi, o Lebrone James. Spesso le pressioni, e aspettative, dei quali vengono caricati questi esseri sono troppo grandi da poter essere portati, perché in fondo sono solo ragazzi, che solo pochi anni prima correvano soli, sognando grandi traguardi, lungo le complanari.
Se si vuole modificare, qualche cosa che non va bisogna avere il coraggio, di cambiare, nuovi regolamenti nuove impostazioni, tutto al servizio del progresso, umano prima di tutto. La vita prima di tutto, tutto al servizio, dell'uomo come persona e no agli interessi dell'uomo.
E io ti ricorderò solo per il campione che sei stato, e come me sono certo che ce ne sono tanti.
Il Creatore sopra ogni cosa.
sono convinto assertore di quanto segue: le scoperte scientifiche, tutte, sono illuminazioni provenienti dal Divino! ora giusto si immagini un uomo vissuto 400 anni fa con tutto quello che erano le conoscenze e gli strumenti di allora. Klepero che asseriva ciò: "...la terra ruota attorno al sole, e la sua orbita è ellittica, e che il sole ricopre uno dei 2 fuochi... e che la terra nel suo movimento percorre archi diversi in tempi diversi... e che più la terra è vicina al sole più si muove velocemente, e che i triangoli formati tra le congiungenti tra gli estremi di questi archi, con il sole, vertice, siano uguali in tempi uguali. chi ha dato tale saggezza e conoscenza a questo uomo? come ha potuto misurare realizzare, tale immensità, se non per grazia divina? ma questo è giusto un esempio, di quanti come lui, hanno avuto la sete e la fortuna e grazia ove si è posato lo spirito di conoscenza. tutte le regole, formule, che regolamentano l'universo sono un dono dell'altissimo. dai filosofi greci, ai matematici arabi, ai grandi fisici di questo ultimo secolo, il sapere tutto è un dono Divino. e Lui con questi preziosi doni, ci fa ruotare intorno a se regalandoci dei passi, nel cammino verso di Lui.
FAR RIFIORIRE IL DESERTO 13Mar2016
l'uomo è sempre alla ricerca di nuovo spazio vitale, per nuovo insediamento e per la creazione di sviluppo e lavoro. pensavo che quello che segue potesse anche arginare l'espansione dei deserti. questo può essere realizzato attraverso grandi opere di ingegneria, ossia far "rifiorire il deserto" bisognerebbe realizzare delle canalizzazioni che convoglierebbero le acque dei fiumi Nilo, Niger e lago Chad verso l'interno del deserto del Sahara per centinaia di chilometri. penso che i problemi per realizzare tale proponimento sarebbero per lo più di natura politica, ma una volta risolti, potrebbe essere una ottima opportunità per tutti. perché andare a investire e spendere per andare su Marte, quando qui sulla terra c'è ancora tanto da fare?
lunedì 18 Apr. 2016
UN ALTRO PASSO VERSO LA DEMOCRAZIA PERFETTA.
mi piacerebbe, e penso come a me altre persone, penso, vorrebbero esprimere la loro opinione, in materia legislativa, pur non essendo un politico.
spesso vengono istituiti dei referendum popolari, dei quali non sono di vero interesse, e che spesso gran parte della gente evita. mentre sarebbe mia volontà esprimere delle opinioni su altri, argomenti.
ora sarebbe, una bella realizzazione democratica se, venissero realizzati dei punti permanenti, magari negli uffici municipali, ove chiunque ed ad ogni ora possa esprimere il suo SI o NO sulle varie scelte legislative. con cadenza settimanale.
una ipotetica procedura potrebbe essere la seguente: istallare macchinette come quelle bancomat ove chiunque, maggiorenne, inserendo un documento, ad esempio tessera sanitaria, ed essendo riconosciuto, o attraverso impronte digitali o lettura dell'iride. può esprimere uno ed un solo voto. questa settimana per questa, questione, la prossima per un'altra. poi spetterebbe ad una commissione, specifica, determinare i dettagli e l'interpretazione dei dati.
ma questa cosa accorcerebbe la distanza tra il popolo e la classe dirigente.
Marcellinara 29Luglio2017
Giorno di estate; calabria.
Musica tradizionale e un bon piatto di scilatelle piccanti preparate da mia moglie Nigeriana.
Sono all'aperto con la calura estiva, e il caldo che proviene da dentro piu' che da fuori, è l'effetto del buonissimo peperoncino.
Penso al passato di questa terra, guardandomi attorno, e vedendo il terreno attorno a me, sentendo nelle orecchie questa bellissima musica, che fuoriesce dalle zolle di terra degli oliveti che mi circondano.
Sento amore e legame con questa terra, fatta di sofferenza, sudore e lacrime. che trova riposo davanti un bicchiere di vino ed a una soppressata, come me ora. Greci, Romani, Arabi ed Albanesi; si sente, una vena di ognuna di queste influenze di queste culture nel suono di queste cicale di quest'oggi. vedo e percorro il tempo e lo spazio con questa mia mente, intrinsa di vino corposo rosso, che si abbina ed esalta, le sensazioni, di questa terra da odiare ed infine amare.
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